Non avrei mai immaginato che due semplici parole iniettate in un forum generico potessero produrre risultati di posizionamento come quelli che ho riscontrato nell’ultimo anno. Oggi sono convinto che, almeno in parte, le logiche di attribuzione di ranking siano sfuggite di mano a chi scrive gli algoritmi di Google. Succede per un motivo semplice: le parole si infilano dappertutto e il loro significato cambia in base a variabili sociali spesso non operativizzabili, il cui mutare può essere colto con il giusto approccio mentale. Ho sempre fatto SEO con la passione di chi cura l’orto, senza forzare la mano, operando ogni giorno per produrre valore. Il mio punto di vista sulla SEO passa per l’analisi sociologica delle conversazioni online, per l’individuazione delle intenzioni di ricerca e per l’osservazione della sottostruttura nelle relazioni semantiche tra entità correlate alle parole chiave. La SEO è una scienza esatta? Si e no. Allo stesso modo il SEO gardening è attendibile quanto confutabile. Sei pronto a scoprire se ho ragione?